Giocattoli anni 60 Moto in plastica |
La plastica va ad Hollywood |
Il museo delle materie plastiche |
La plastica nelle sue forme più (in)usuali, ovvero gli assemblaggi fantastici di UTILIT'ART
Ma
a cosa serviranno tutte quelle forchette senza punta? E quei cucchiaini
senza manico?
E quei manici senza cucchiaino, e tutti quei frammenti di plastica? Da un tavolo ricoperto di mille posate mozze o triturate, ecco emergere un fiordaliso, un ananas, un bocciolo di rosa, un topino grasso, con tanti altri animali e fiori. Nella schiena liscia di un ranocchio si riconosce un cucchiaio, nei tantacoli di un moscardino si distingue una forchetta. Tanti nuovi oggetti che nascono da altri oggetti, ne sfruttano la forma e la consistenza, stravolgendone l'uso. Un istrice, nient'affatto minaccioso, nonostante i fitti aculei di coltello, esibisce una chioma controvento, buona soltanto a trattenere qualche cartolina. E un gufo arcigno -ali di forchetta, piume di cucchiaino- forse è risentito per la qualifica riduttiva di fermacarte. Fermacarte, appunto: ma anche specchi, cornici, vasi, e tanti altri piccoli oggetti d'uso comune, dalle scatole ai segnalibro. Ogni cosa, nata da quel mare di plastica bianca, troverà così la propria collocazione. L'incontro è un'inedita sintesi di praticità e umorismo. Chi parla di arte, chi di funzionalità. Il quesito è amletico. Art or not art? UTILIT'ART |
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di Adriana Colombo |
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Un secolo di ricerche, invenzioni e brevetti hanno dato vita a una infinita'
di prodotti che hanno cambiato il volto del pianeta. Una vicenda affascinante,
raccontata attraverso centinaia di oggetti indimenticabili raccolti nel
Museo della Plastica presso la ex foresteria annessa allo stabilimento
di Pont Canavese (Torino) della Sandretto. |
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"La Plastica va ad Hollywood" da Kunststoff Magazin, Maggio 2001 | |
La schiuma Elastopor H 153211, un poliuretano della Elastogram GmbH, è stata applicata nella costruzione delle quinte di un film (si tratta de "Il nemico alle porte ", diretto da J. J. Arnaud, regista che in precedenza ha girato lungometraggi come "Il nome della rosa" o "Sette anni in Tibet"). | |
Per la ricostruzione dell'incendio della città di Stalingrado, nell'area di una vecchia caserma russa vicina a Potsdarn, gli scenografi e i tecnici hanno cercato un materiale che fosse simile ai laterizi ma notevolmente più leggero. Numerose scene mostrano le case distrutte, bombardate e saltate in aria e le rovine di Stalingrado, in cui principalmente si svolge l'azione. Per il montaggio delle quinte più leggere e per evitare rischi di ferimento a causa di schegge di muri vaganti,non si dovevano utilizzare pietre autentiche. |
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In alternativa gli esperti di effetti speciali hanno optato per l'Elastopor H, una materia plastica ad alta prestazione. In questo speciale caso di applicazione nel film sono stati tagliati blocchi schiumosi di 1,5 metri cubi, dalle dimensioni consuete a pietre e massi: mediante l'aggiunta di un colore speciale durante il processo di produzione si sono prodotti laterizi in schiuma in tre diverse gradazioni di rosso, che somigliavano così ad un'opera muraria piuttosto vecchia, in parte distrutta. |
STAMPI DA CUCINA "MILLEFORME" Le caratteristiche degli stampi in silicone: MILLEFORME |
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* indicati per surgelazione e cottura da - 40 ° a + 280° C di cibi dolci e salati (torta di riso, lasagne etc.) |
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* nel freezer * nel forno * forno a microonde |
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* sono
flessibili * non serve ungere (solo la prima volta) * salvano spazio, sono indeformabili, ripiegabili * resistono a 300 cotture * lavabili a mano e in lavastoviglie |
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Pavoni
Italia S.p.A. - Via E. Fermi 24040 Suisio (BG) Italy - Tel +39 035 4934111
Fax +39 035 4948200
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Moto
giocattolo in plastica periodo anni 60
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HBI
S.r.l. Largo
Parolini 131 - 36061 Bassano del Grappa (VI) Tel. +39 0424 529088 Fax +39 0424 529191 P. IVA 02137440240
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